Una nuova Cooperativa sociale che punta su risparmio economico e sostenibilità ambientale
Casarsa della Delizia (Pn)
E’ stata il sindaco Lavinia Clarotto ad inaugurare ufficialmente con il classico taglio del nastro l’attività della nuova Cooperativa sociale Green Bin a Casarsa della Delizia, dove da sabato in via XXIV Maggio al civico 25 è aperto il negozio di generi alimentari alla spina.
Nato da un’idea di Letisia Barbuio e Sarah Zuccarello, Green Bin ha avuto modo di maturare e perfezionarsi all’interno di FAB, l’incubatore di impresa sociale lanciato da Itaca il 29 giugno 2012 in occasione del proprio Ventennale di fondazione, e poi di realizzarsi successivamente grazie anche alla formazione ottenuta all’interno della Village Academy, percorso culminato sabato scorso con la definitiva immissione sul mercato, celebrata con l’apertura al pubblico.
“Siamo orgogliosi di Green Bin – hanno commentato da FAB – e auguriamo alle nostre faber tanta fortuna. Siamo anche orgogliosi del lavoro che siamo riusciti a concretizzare con il nostro Faber Academy Box e per questo motivo desideriamo ringraziare, in particolare, la Cooperativa Sociale Itaca e gli amici di Dof Consulting, oltre ai tantissimi partner che ci hanno supportato e ci stanno supportando”.
“Cogliamo l’occasione per ricordare a tutti i giovani 18-35 anni, residenti o temporaneamente in Friuli Venezia Giulia, che sino ai primi di febbraio 2014 hanno la possibilità di partecipare al bando di Fvg Labor, il nuovo progetto rivolto all’imprenditoria giovanile che vede la presenza di 4 incubatori, uno per provincia a Pordenone, Udine, Gorizia e Trieste”.
Tornando all’inaugurazione avvenuta sabato scorso a Casarsa, Green Bin mette a disposizione generi alimentari alla spina, tra cui pasta e riso, farine e cereali, spezie, legumi, caffè e prima colazione, the e tisane, caramelle, frutta secca e disidratata. Grazie ai prodotti sfusi è infatti possibile scegliere l’esatta quantità che si vuole acquistare.
Tra le valenze di Green Bin il fatto che permette di coniugare qualità dei prodotti, provenienti da filiera corta o comunque controllata anche perché proveniente da produttori locali e conosciuti da anni nel mercato nazionale, e risparmio, dal 20% al 70%, grazie all’eliminazione degli imballi.
In più, la possibilità di un’introspezione sugli stili di vita e su come le azioni quotidiane possano pesare sull’ambiente e sulla società, sottolineando così il rispetto della natura, perché acquistare sfuso significa ridurre il consumo di carta e plastica degli imballaggi, il che si traduce in un effettivo risparmio economico e ambientale. Green Bin promuove pertanto una nuova “cultura della riduzione” che non limita le persone, ma pone piuttosto le basi per una mentalità di consumo e acquisto sostenibile.
Fabio Della Pietra