Le tre principali linee di azione nel settore delle Politiche Giovanili sono:
- La co-progettazione sociale per inserire i giovani in attività sul territorio in cui si sentano protagonisti
- Il rilancio dell’animazione di gruppo per riportare i giovani all’esperienza dello stare insieme e della condivisione
- La costruzione di un sistema di leadership giovanile all’interno della comunità
e mirano a sviluppare il riconoscimento reciproco, la valorizzazione dei soggetti di una comunità come risorse e il potenziamento del lavoro di rete.
La co-progettazione garantisce un senso di appartenenza e di responsabilità dei cittadini nei confronti dei bisogni-problemi relativi ai preadolescenti e agli adolescenti, con l’attivazione di tutta la comunità nella ricerca di soluzioni appropriate.
La figura di riferimento di questo approccio teorico è l’educatore di comunità, che solitamente lavora su progetti che hanno come obiettivo principale la prevenzione primaria, si rivolgono a tutti gli adolescenti/giovani e alle agenzie educative del territorio, con lo scopo di favorire il benessere fisico, psichico e sociale.
Il lavoro di comunità privilegia in modo particolare i percorsi e i processi di partecipazione a partire dalle relazioni esistenti in una comunità, riconoscendo e legittimando le competenze dei soggetti, la loro capacità di valutare una situazione e di cercare una strategia adeguata al contesto. Il punto di partenza per la costruzione di un percorso di partecipazione di questo tipo è rappresentato dal riconoscimento delle relazioni esistenti e dalla legittimazione delle competenze, delle abilità e delle risorse dei soggetti di una comunità.
In questo modo la progettazione partecipata, attraverso un lavoro di attivazione delle risorse, di promozione dei cambiamenti, di intensificazione delle relazioni, orienta il singolo e la comunità verso processi di partecipazione diretta ed attiva del singolo cittadino.