Tutela, protezione e cura dei minori

Tutela, protezione e cura dei minori

Tavagnacco

La Cooperativa Itaca in collaborazione con l’Ordine delle Assistenti sociali del Friuli Venezia Giulia, gli Ambiti di Pordenone, Azzano Decimo e Cividale, ha realizzato lo scorso 6 dicembre presso la sede della Cooperativa Hattiva a Tavagnacco il convegno “Percorsi di collaborazione e condivisione nei processi di tutela, protezione e cura dei soggetti minori di età” e la tavola rotonda su “Le progettualità innovative nell’ambito dei servizi educativi”.
La giornata di studio è stata la parte finale di un percorso iniziato all’interno dell’Area Minori di Itaca, dove da circa tre anni sono state sviluppate cinque microaree di pensiero, ciascuna comprendente servizi affini per tipologia, omogenei per target d’età e per normativa di riferimento. L’obiettivo di ognuno di questi gruppi di lavoro è stato quello di condividere tra coordinatori afferenti a quella tipologia di servizi, una cornice teorica comune e un modello operativo di riferimento, oltre a strumenti progettuali rappresentativi la complessità dei diversi servizi.
La microarea relativa ai Servizi territoriali rivolti ai minori, composta oltre che dai responsabili di settore (Christian Gretter prima e Samantha Marcon) ed alla sottoscritta, da Simone Ciprian, Cristina Bertossi, Chiara Nicoletti, Sabrina Bearzi e Barbara Comelli, si è sviluppata partendo da una ricognizione delle modalità operative utilizzate nei diversi servizi afferenti gli Ambiti di Pordenone, Carnia, Azzano Decimo, Latisana e Carnia, per poi arrivare a condividere un “modello operativo” utile a contestualizzare e definire le tipologie di servizi rientranti nell’area e gli strumenti di progettazione educativa che fossero funzionali al lavoro degli educatori.
Successivamente, il percorso ha previsto un approfondimento sui riferimenti psico-pedagogici e questo ha portato all’elaborazione del documento “Modelli teorici di riferimento”.
Nel contesto dei servizi dei minori sotto tutela, una parte importante è rappresentata dalle fonti normative e per tale motivo si è ritenuto fondamentale, per i partecipanti al gruppo di microarea, poter aderire ad un percorso formativo che approfondisse tale tematica; la Cooperativa, così, ha promosso il corso “Le modalità operative di concertazione, condivisione e consolidamento di  buone prassi di intervento nell’area socio-sanitaria e scolastica”, tenuto da Fabia Mellina Bares, esperta in diritto di famiglia, in istituzioni e tecniche di tutela dei diritti dei soggetti di minore età, oltre che docente, consulente e formatrice. I destinatari del corso sono stati, oltre a tutti i coordinatori del settore Minori, un numero nutrito di educatori coinvolti in servizi relativi alla tutela minori e che hanno avuto modo di reinquadrare il loro ruolo e le loro responsabilità come educatori, oltre che portare contributi preziosi alla discussione.
Il percorso formativo ha prodotto due risultati importanti: l’elaborazione di un documento : “Manuale per educatori operanti in servizi rivolti a minori” e l’idea di condividere i temi trattati nel convegno sopra citato, oltre che poter presentare delle esperienze significative nella tavola rotonda.
Il convegno ha visto coinvolta, per quanto riguarda le tematiche normative legate alla tutela dei minori, ma anche la corretta gestione documentale e progettuale dei casi, Miriam Totis, presidente dell’Ordine delle Assistenti sociali del Friuli Venezia Giulia, che ha proposto la visione del processo dal punto di vista del Servizio sociale e dei suoi legami con le reti del territorio.
La parte relativa alla normativa ha avuto come finalità una riflessione sulle interazioni tra i diversi protagonisti che intervengono nei processi di tutela, protezione e cura dei soggetti minori di età in situazioni di svantaggio, ed un confronto in merito alle normative vigenti ed alle rispettive competenze e responsabilità, sia rispetto alla progettualità che al diritto di riservatezza.
Totis ha centrato il suo intervento sul bisogno di cambiamento nell’ambito dei servizi, rispetto a modalità utilizzate finora e non più funzionali alle problematiche emerse negli ultimi anni.
Il cambiamento comporta oltre che una modifica del sistema, primariamente il modo di pensare e di vedere, richiede creatività, l’adesione e la motivazione degli operatori; richiede un lavoro di equipe multidisciplinare, dove pubblico e privato riflettano insieme sulle esperienze, in un continuo scambio e nel riconoscimento delle capacità e risorse di ciascuna professionalità.
Nella seconda parte della giornata si è sviluppata la tavola rotonda, sempre condotta dalla Totis, dove diverse realtà di Servizi a livello regionale hanno potuto presentare le loro esperienze più efficaci ed innovative. Chiara Nicoletti di Itaca e Sergio Gambino educatore del Set di Pordenone (in quanto Carlotta Galli, Responsabile per l’Ambito Urbano, era assente per motivi di lavoro) hanno presentato alcune esperienze innovative sul fronte del lavoro con adolescenti; in particolare è stato presentato un progetto che ha visto una forte sinergia tra equipe Minori dell’Ambito e Cooperativa Itaca e che prevede la creazione di uno spazio di incontro in centro a Pordenone condotto da due educatori e rivolto ad adolescenti; l’innovazione è stata il passaggio da laboratori proposti dagli educatori a laboratori proposti direttamente dai ragazzi.
L’Ambito di Azzano Decimo, rappresentato da Gabriella Bortolussi e Daniela Bortolin della Cooperativa Itaca, ha presentato le esperienze nate da un lavoro di rete denominato “Risorse in Campo”, dove è stata fatta una mappatura di risorse materiali e spazi presenti sul territorio, oltre ad una ricognizione delle competenze dei 70 educatori della Cooperativa Itaca.
Da ciò sono nati quattro progetti: Doposcuola con la Metodologia Feuerstein, progetti di gruppi con ragazzi adolescenti con difficoltà di tipo relazionale presso la Cooperativa Sociale “Il Ponte”, Laboratori di cucina con ragazzi disabili presso la sede dell’associazione “Sulla Soglia”, un progetto di avvicinamento allo sport con ragazzi disabili.
L’Ambito Distrettuale di Cividale, rappresentato da Martina Campagnaro e Francesca di Pascoli, ha proposto un’esperienza innovativa sulle procedure di affido, partendo dal principio che i minori delle famiglie in difficoltà vanno sostenuti nella propria famiglia e nella propria comunità di appartenenza. Il progetto ha viste coinvolte le associazioni presenti nell’Ambito, in particolare con l’associazione “Focolare onlus” è stata stipulata una convenzione ed è stata attivata una campagna di promozione e sensibilizzazione sul significato dell’affidamento, cui è seguito un percorso formativo di sei serate tenuto dall’associazione, dove sono stati approfonditi temi come la presentazione dei Servizi, il ruolo dell’assistente sociale, il ruolo della famiglia affidataria, le reazioni emotive che l’esperienza di affido genera, come si concretizza l’affido, il distacco e il fine affidamento. Finito il percorso formativo, le famiglie interessate hanno iniziato un percorso individualizzato con il Consultorio e nel gruppo di auto-mutuo aiuto fra famiglie.
Continuano inoltre gli incontri di sensibilizzazione rivolti alla comunità, il che ha implicato per tutto il percorso una corresponsabilità della comunità stessa ed una riattivazione della cittadinanza attiva nel ruolo dell’essere genitori.
La giornata di studio si è conclusa con una buona partecipazione di operatori, sia del privato sociale che del pubblico, provenienti da diverse aree della regione, l’auspicio è che i temi trattati possano essere volano per nuove esperienze e nuovi spazi di confronto.

Daniela Bortolin

Condividi: