LETTERA A BABBO NATALE
Pordenone
Io, che non ho mai scritto una lettera a Babbo Natale, considero questa sintomo di una rinvenuta (im)maturità. Anche se, forse, è dovuta al bisogno di alleggerire l’inquietudine da cui mi sento avvolta, mio malgrado.
Caro Babbo Natale,
do ovviamente per scontata la richiesta di amore, serenità e benessere per tutti, come anche quella della pace nel mondo, se poi tu decidessi di intervenire per far scomparire le sofferenze e le malattie sarebbe ancora meglio (e sarebbe anche una manna per il bilancio del welfare).
Babbo Natale caro, quello che vorrei, non solo in questo momento ma sempre, è riuscire a mantenere alte le mie aspettative, anche se poi, alla fine, ci resto sempre male. Per questo vorrei tanto vivere in una società composta da donne e uomini più responsabili verso il benessere reciproco.
E’ per questo che vorrei essere in grado di dare maggiore concretezza all’aspirazione di vivere in una civiltà più equa. E vorrei tanto non dovermi stancare di ritenere che la cooperazione sia uno strumento, economico e sociale, per averla concretamente una civiltà più equa.