COSA POSSIAMO COSTRUIRE ASSIEME
Pordenone
FAB prosegue nel suo lavoro di costruzione di relazioni e la ragnatela, piano piano, si espande. Il primo febbraio abbiamo ospitato l’incontro per la costruenda "Rete del Nord" con diverse realtà provenienti da Piemonte, Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige. “Cosa possiamo costruire assieme?”. La domanda è stata il comune denominatore che ha unito tutti i partecipanti, innovazione sociale la parola d'ordine del meeting che ha riunito diverse realtà, non solo della cooperazione, provenienti da esperienze diverse, non solo per collocazione geografica.
Scambio di buone pratiche, evoluzione dei servizi, affrancamento dal settore pubblico, professionalità, risposte diverse ai bisogni emergenti attraverso offerte differenti, nuovi network per una costruzione sociale dei margini di alleanza con il territorio, cooperative come elemento di continuità. Questi ed altri i nodi affrontati nell'ottica di sviluppi futuri che condivideremo tutti assieme e che siamo convinti potranno portare buoni frutti.
Costruire una rete per pensare e scambiarci idee, possibilità progettuali e di sviluppo, una rete per confrontarci sulle modalità di attuare i nostri servizi. Questa è stata la filosofia di fondo dell'incontro, all'interno del quale abbiamo iniziato ad affrontare temi comuni su basi reciproche. Oltre a Itaca e FAB erano presenti The Hub Rovereto, Informest Fvg, Coop Tartavolante, Libera Compagnia Arti e mestieri, Coop Caleidoscopio e Coop sociale Azalea.
Una giornata importante e densa di contenuti, di scenari, dialoghi d'impresa sociale e possibili piste di lavoro è stata anche quella del 24 gennaio nel corso della quale, prima in FAB e poi in Itaca, abbiamo incontrato una folta delegazione di studenti dell'Università di Trento. Tredici infatti gli stagisti provenienti dal post corso di Laurea Magistrale in metodologia, organizzazione e valutazione dei servizi sociali presso la Facoltà di Sociologia dell’Università di Trento, che con il suo Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, è partner scientifico di FAB nella persona del prof. Luca Fazzi.
Il ruolo dell’assistente sociale oggi e la comunità, perché un'impresa sociale come Itaca ha creato un acceleratore d'impresa, come funziona in concreto FAB sono stati i temi principali che abbiamo condiviso con gli amici di Trento nel corso della mattinata, proseguita con il brainstorming su aspettative, lavoro di comunità e indicatori, ma anche con domande generatrici e match con i leader di comunità su lavoro quotidiano, criteri in entrata e indicatori di selezione in entrata/uscita di FAB.
La mattinata l'abbiamo conclusa ascoltando le impressioni degli studenti di Trento (provenienti in realtà un po' da tutta Italia), condividendo con loro come si colloca FAB nel mondo dei servizi e qual è il ruolo dell'assistente sociale oggi in un'Italia in cui il welfare sta continuando a subire tagli ai servizi, come si colloca FAB all’interno di una comunità locale in un'ottica di partnership di comunità, come sviluppare una griglia per rilevare i bisogni delle persone che costituiscono la comunità.
L’incontro si è concluso nella sede di Itaca, dove gli studenti nel pomeriggio hanno attivamente partecipato allo scambio con le aree produttive della nostra Cooperativa, Anziani domiciliare, Anziani residenziale, Disabilità, Minori, Salute mentale. Una giornata importante quella passata con gli studenti dell'Università di Trento, che ci permette di guardare al futuro con ottimismo e rinnovata energia. A seguire i feedback che alcuni di loro ci hanno inviato nei giorni successivi.
Innanzitutto grazie mille per l'accoglienza che ci avete riservato, è stato bello e inaspettato trovare così tante persone che ci hanno dedicato una giornata del loro tempo per raccontarci il loro lavoro.
Mi piace conoscere nuove realtà, soprattutto quelle come la vostra così innovative e vivaci, perché aiutano ad aprire la mente e a capire che non esistono solo le vie "tradizionali" di lavorare, ma che se le persone ci credono si riesce e si possono cambiare le cose.
Questa visita a Pordenone mi ha lasciato un senso di freschezza e di speranza e la voglia di investire di più sulle relazioni informali, anche nelle attività che seguo nell'associazione di cui faccio parte.
Anita
E’ stata un esperienza bellissima, che mi ha dato speranza sul fatto che esistono ancora operatori motivati e capaci di mettere del loro, e fare delle loro idee innovazione e possibilità. Problema, svantaggio e deficit diventano possibilità, opportunità e competenza.
Sara
Volevo ringraziarvi per questa bella giornata trascorsa insieme, non solo per il tempo che ci avete dedicato, ma anche per l'entusiasmo che ci avete trasmesso. Penso di poter parlare a nome di tutti dicendo che abbiamo apprezzato molto. Il mio feedback per voi di Fab è che innovare è indispensabile, ma non significa seguire il trend generale, è un continuo mettersi in gioco nel proprio contesto per creare qualcosa di nuovo a partire dal Genius loci (citando l’esempio del progetto seguito da Itaca e illustrato ai ragazzi, ndr).
Innovare è percorrere strade nuove in maniera intelligente e con i piedi per terra. Creare un incubatore di impresa che possa essere sostenibile è innovativo. Credo anche che sia importante avere una certa base economica, perché un’idea geniale purtroppo spesso non basta per creare un’impresa sociale sostenibile.
Ulrike
Ciao amici di Itaca, volevo ringraziarvi personalmente per l'opportunità che avete offerto a noi studenti dell'Università di Trento di vedere la vostra realtà. Voglio ringraziarvi soprattutto per il tempo prezioso che ci avete dedicato e credo che siate riusciti, dal mio punto di vista, a comunicare il messaggio più importante, ovvero "si può fare".
Piero